domenica 26 febbraio 2023

"Afa rovente...Pier", prima bozza dal mio romanzo "La vedova"

 CAPITOLO DODICESIMO (DOPO)

Afa rovente

L'ultima estate è stata molto calda, sono dimagrita parecchio (insieme alla mia anima...?): camminavo tanto per le lezioni e per non pensare, a volte mi sorprendeva qualche potente acquazzone per strada ma non volevo stare a casa, non ci sto più volentieri; spero di incontrare qualcosa e qualcuno che mi aiutino a volare di nuovo, spero di respirare di più all'aria aperta ma mi abituo solo a stare da sola. Ho capito che questo sarà il mio destino. Pazienza. Mi arrendo. Alzo le mani.

Il mare, le passeggiate: non so guardare gli uomini per ottenere quello che voglio, magari, più semplicemente, loro non mi vogliono... ho provato persino a conoscere un tipo su Faceboook, a fare cioè una cosa contraria a tutti quelli che credevo essere i miei principi o i miei limiti... chiamateli un po' come vi pare! E mi sono pure presa una bella “botta”: ho conosciuto un musicista, un artista ancora più talentuoso di quello che crede, decisamente affascinante sotto ogni punto di vista ma, probabilmente, le mie insicurezze erano troppo insopportabili per lui, il mondo virtuale così inafferrabile per me, talmente incerto e lui di sicuro non aveva tempo e voglia di aggiustare me, giocattolo rotto e instabile. Giustamente. E ci ha provato pure troppe volte... è stato straordinario e spesso ho provato a dirgli quanto mi abbia aiutato, con la sua musica e la sua presenza, seppure virtuale, a riprendere in mano voglia e passione... Lui non lo saprà mai fino in fondo e forse se glielo dicessi non ci crederebbe o mi zittirebbe, però grazie a lui, pensando che forse avrei davvero potuto ricominciare una vita, ho ripreso a fare tantissime cose che avevo lasciato in sospeso: ho risistemato casa mia, ci sto tornando con più frequenza e, anche se è triste starci sola ho capito che è quello che devo fare; ho aggiornato documenti e burocrazie fastidiose, ho fatto il mio primo viaggio all'estero dopo tanti tanti anni e non mi sono arresa di fronte a quelle file e a quegli inconvenienti che, fino a poco tempo fa, mi avrebbero congelata e immobilizzata. Sì, rispetto all'anno scorso ho fatto tanti passi e sento di dirti che il merito è anche tuo Pier, anche se non te ne frega niente o magari non ci credi e lo so che ti farà vomitare questa cosa per la sua sdolcinatezza ma, dovunque tu sia e ahimè, con chiunque tu sia, io spero che “tu stia bene”, nel senso più puro e forte dell'espressione spesso abusata e mi piace pensare che tu sorrida il più possibile, che sia soddisfatto e, ovviamente, mi sarebbe piaciuto essere la fonte dei tuoi sorrisi ma, la cosa più importante, è sapere che tu stia... bene. E non dico altro, ma tu lo sai qual è il "Nostro Altro" a cui alludo... Lo spero. Spero anche io di starci un po' bene per quanto, al momento, sono così stanca e sfiduciata e ho solo nelle orecchie la canzone di Vasco:


"Sally cammina per la strada senza nemmeno guardare per terra,

Sally è una donna che non ha più voglia di fare la guerra..."