Settembre
Anche
adesso ritorni
imbronciato
e
strizzi un po’ spesso
le
gote lanose
e
colpisci a freddo
con
carezze veloci e pungenti;
eppure
adesso non c’è,
sotto
il banco liscio
di
legno scheggiato
verniciato
distrattamente
di
azzurro,
la
pizzetta stretta stretta
nella
carta marrone,
non
c’è la cartella buttata
per
terra che sa ancora
di
plastica
e
di emozione
e
non ancora di vita scolastica,
del
profumo strano
delle
gomme nuove,
del
sapore caldo
delle
pagine
dei
libri ancora
croccanti;
le
penne profumate
non
corrono ansiose
sui
quaderni bianchi
che
non hanno ancora
scritto
niente
di
niente
ma
tutto deve ancora
cominciare.