sabato 7 agosto 2021

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Pablo Neruda

🍉Ode all'anguria🍉


L'albero dell'estate

intenso,

invulnerabile,

è tutto il cielo azzurro,

sole giallo,

stanchezza a goccioloni,

è una spada

sopra le strade,

una scarpa bruciata

nelle città:

la chiarezza, il mondo

ci angosciano,

ci attaccano

gli occhi

con polverone,

con repentini colpi d'oro,

ci incalzano

i piedi

con piccole spine,

con pietre calde,

e la bocca

soffre

più che tutte le dita:

hanno sete

la gola,

i denti,

le labbra e la lingua:

vogliamo

bere le cascate,

la notte azzurra,

il polo,

e quindi

attraversa il cielo

il più fresco di tutti

i pianeti,

la rotonda, suprema

e celestiale anguria.

È il frutto dell'albero della sete.

È la balena verde dell'estate.


L'universo secco

all'improvviso

cancellato

da questo firmamento di freschezza

lascia cadere

la frutta

traboccante:

si aprono i suoi emisferi

mostrando una bandiera

verde, bianca, scarlatta,

che si scioglie

in cascata, in zucchero,

in delizia!


Cassaforte dell'acqua, placida

regina

del fruttivendolo,

bottega

della profondità, luna

terrestre!

Oh pura,

nella tua abbondanza

si sciolgono rubini

e uno

desidera

morderti

affondando

in te

la faccia,

i capelli,

l'anima!

Ti distinguiamo

nella sete

come

miniera o montagna

di splendido alimento,

ma

ti trasformi

tra la dentatura e il desiderio

soltanto in

luce fresca

che si slega,

in sorgente

che ci toccò

cantando.

E così

non pesi

nella siesta

bruciante,

non pesi

soltanto

uvette

e il tuo grande cuore di brace fredda

si trasformò nell'acqua

di una goccia.


da 'Odi elementari', 1954