Ieri è stato un giorno da dimenticare. Un altro... Pavese diceva che ci si sente più soli in mezzo agli altri:caro, caro Pavese! Se fossi vissuta nella tua epoca magari ci saremmo potuti incontrare e capire e finire diversamente o aiutandoci a finire... Ma ho sbagliato anche regione, epoca, non dovevo nascere, è così, non vittimismo, anche qui, ma realismo:chi nasce non voluto sbaglia tutto e non riesce a finalizzare obiettivi e ogni cosa gli si sbriciola tra le mani. Ogni persona o cosa che ho amato l'ho persa, mi ha lasciata e così a cosa o a chi potrei di nuovo legarmi? Tanto il mio entusiasmo poi cresce sempre troppo in rapporto a quello degli altri che si spegne presto. E allora si sta meglio soli, con i propri pensieri che cercando di mescolarsi ad un mondo in cui non ci sono più pezzetti di te... Eppure anche fuori da tutto, il dolore si diverte a torturarti e ieri mattina, sola sul terrazzo, osservavo una coppietta intenta con i lavori di ristrutturazione della loro casa nuova e ho pensato a noi... Quei lavori così lunghi e sofferti e poi quell'altro trasloco così luminoso e pieno di aspettative e... Ora? Quegli attimi preziosi sono perduti, quei ricordi meravigliosi sepolti e riportarli alla luce è così triste, sembrano appartenere ad un'altra vita, ad un'altra donna, magari a quella donna bionda che vedo da qui così raggiante nel sistemare la sua casa nuova. Che sia per voi una casa felice e una vita felice per tutto il vostro "per sempre".