sabato 30 gennaio 2016

di Barbara Presicce ( Diritti Riservati)



Svegliarsi nei giorni
di qualcun’ altro,
con in mano un’agenda
sconosciuta,
tra le lenzuola di un letto
stanco di essere stanco,
in mezzo ad amici
che sanno essere solo vanitosi,
camminare su
volti spigolosi
e guardarsi allo specchio
senza riconoscersi:
tra i capelli
bianche delusioni,
sul viso solchi viola
di dolore,
per tutto il corpo
il peso del segno
di miliardi
di indelebili
e inestinguibili

cicatrici.